MIKY BOTTI

my point of view

L’acquario

Da qualche tempo ho trascurato il mio bimbo, il mio blog…tante situazioni mi hanno portato altrove con la testa e con gli impegni.

Oggi l’ho ripreso perchè altrimenti vi dimenticate di me. 🙂

Cos’è successo in questi giorni? Oh beh un miliardo di cose…ma quello di cui vorrei parlare è un’elemento comune a tutti questi accadimenti…..La coerenza….

Di base mi sono sempre considerata una persona coerente, tanto da venire addirittura offesa a volte e bollata come “inflessibile”. E la mia coerenza, da virtù diventava un difetto (potenza della lirica).
“Tu non cambi mai idea, nemmeno di fronte all’evidenza”.

Eppure…da qualche tempo, soprattutto dopo ieri sera, io l’idea l’ho cambiata…e com’è allora che sono rimasta comunque coerente???

Vorrei utilizzare una cosa che a me piace tanto, la metafora. Per farvi proprio il film di quello che voglio dire.

Immaginiamo la nostra vita come un sentiero, un sentiero più o meno contorto, fatto di salite e di discese, di ostacoli e di bivi, che passa attraverso il tempo e le stagioni, i mari e i boschi..
A questo sentiero noi tutti abbiamo costruito una cupola attorno, una cupola trasparente attraverso la quale noi vediamo e percepiamo il mondo esterno, un pò come il tunnel che passa sotto l’Acquario di Genova e ti fa vedere i pesci nel loro habitat (!!!!!!!!!!).

Questa cupola sono le nostre virtù, i nostri valori, le nostre convinzioni, ciò che noi utilizziamo come “filtro” per farci arrivare le informazioni dall’esterno.
E resta costante, ci accompagna dall’inizio alla fine, forever and ever…le nostre virtù, i nostri valori, le nostre convinzioni sono sempre lì ben presenti e radicate..
Cosa succede se però noi lungo il cammino, un pò per lazzaronismo, un pò per comodità, un pò per paura, questo vetro lo lasciamo diventare opaco e non lo ripuliamo mai mantenendolo limpido e chiaro come in origine?

Succede che le cose, che prima ci arrivavano belle chiare, adesso cominciano a perdere di definizione, le vediamo opache, deformate, ci arrivano attraverso un filtro sporco ma dato che noi a questo inquinamento ci siamo abituati man mano, un poco alla volta,  non ce ne rendiamo conto e le prendiamo come fossero limpide e chiare come il mare di Sardegna mentre non ci accorgiamo di avere i piedi nell’Adriatico.

E quindi proseguiamo quasi alla cieca, ipnotizzati dall’aria viziata che abbiamo creato, non scegliendo la direzione da prendere ai bivi ma seguendo il flusso che abbiamo creato, e non facendo caso a quali e/o quanti compagni facciano parte di questo flusso. Va tutto bene.

Fino a quando un giorno, camminando, sei attratto da un puntino luminoso che si intravede lontano sulla superficie della cupola, e mentre ti incammini per raggiungerlo, ti accorgi improvvisamente di aver preso una strada diversa.
Ti accorgi perchè di gente attorno a te ce n’è poca, c’è più spazio, le pareti sono più larghe, l’aria è più fresca e, miracolo, le pareti sono più pulite!
E puoi vederli ancora i tuoi vecchi compagni di viaggio, sono lungo il vecchio sentiero, che camminano imbambolati e ti guardano come se tu fossi uno dei pesci dell’acquario.
Provando compassione per te, che ai loro occhi sei rinchiuso in un ambiente ristretto mentre non si rendono conto che quelli in gabbia sono loro.

Queste pareti più luminose sono le tue virtù, le tue convinzioni, i tuoi valori …sono sempre gli stessi, ma ripuliti dalla tua scelta di prendere consapevolmente una strada diversa.
E le informazioni nuove che ti arrivano, filtrate attraverso pareti più pulite, le percepisci in modo completamente diverso, le vedi chiare e nette. Così come vedi chiare e nette le informazion che fino ad allora ti erano arrivate e che, se attraverso lo sporco ti erano sembrate buone, probabilmente adesso così buone non ti sembrano più.
Spogliate delle loro vesti impolverate, alcune di queste informazioni perdono di valore e d’importanza  capisci che non ti appartengono più, altre invece le accogli come il figliol prodigo. Ma non sono le informazioni ad essere cambiate…sei tu che le vedi e le percepisci in un modo diverso.

E la domanda che ti fai è “chissà quante volte avrei potuto vedere quel puntino e cambiare direzione ma non l’ho fatto“.
Beh meglio tardi che mai, ogni cosa a suo tempo e ogni tempo la sua cosa, come diceva la mia nonna…

Il mio puntino è arrivato nel mometno giusto e io ne sono ben contenta. Adesso comincio a volerle tenere pulite io le pareti, mi ci applico, non senza fatica, nemmeno senza scivoloni…ma pulito mi piace di più.
Ho un pò meno gente attorno, alcune delle persone che ci sono so già che al prossimo bivio tireranno dritti mentre io svolterò, ma fa parte del gioco.
La vita vista attraverso pareti pulite è più bella, è una vista che ti affascina per la sua energia e potenza.
Non è colpa mia se agli altri fanno male gli occhi con così tanta luce, io mi adeguo o al massimo mi metto un paio di occhali scuri fintanto che non mi ci abituo, ma la strada non la cambio.

E la mia coerenza è ancora lì, le son rimasta fedele e non si è mai incrinata. Ho solo ripulito il filtro per poterla applicare nel modo corretto.
E non è questione di “cambiare idea” ma di cambiare la visione delle cose, modificando il punto di vista e facendo pulizia.

E quando ti sembra che ti guardino come se tu fossi in un pese in un acquario, fai un sorriso e sbatti la pinna, ti allontanerai come un razzo verso un oceano infinito di opportunità, e di puntini.

Splashhh

Miky pinna rosa

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